Che cosa vedrai
Matera è universalmente nota come la città dei “sassi”, un insieme di grotte, anfratti e chiese che insistono sui versanti di antichi canyon in una perfetta fusione tra uomo e natura. Patrimonio Unesco, capitale della cultura 2019, scenario perfetto per capolavori cinematografici come La Passione di Cristo di Mel Gibson e, prima ancora, del Vangelo secondo Matteo di Pasolini, è meta imperdibile per fascino e bellezza. La nostra visita partirà dal ‘Sasso Caveoso’ – il medievale Mons Caveosus- un rione disposto come la cavea di un teatro, con le case-grotta che scendono a gradoni fino al torrente. Si compone di centinaia di modestissime abitazioni scavate nella roccia tufacea, per secoli ricovero di uomini e animali. Entreremo in una di quelle casupole e ci parrà di immergerci nelle pagine del libro “Cristo si è fermato ad Eboli”, in cui Carlo Levi descrive le condizioni di vita di un popolo che solo nel 1952 abbandonò quella misera condizione – definita ‘vergogna nazionale’ – a seguito delle disposizioni dell’allora Presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi. Quelle misere abitazioni, oggi, dopo un attento restauro filologico, sono diventate ambitissime dimore di charme. Ed è un’assoluta delizia poter passeggiare oggi per il Sasso Caveoso in direzione delle chiese rupestri di Santa Lucia alle Malve e Santa Maria di Idris, e soffermarsi sulle terrazze panoramiche che lo costellano. Risaliremo sulla rupe della Civita per visitare all’interno la cattedrale romanica dedicata alla Madonna della Bruna e a sant’Eustachio che, maestosa, domina il Sasso rivolto a Bari – il Barisano – dove continuerà il nostro percorso alla volta delle chiese medioevali di San Domenico e di San Giovanni Battista. Camminando per Matera ci si renderà presto conto che questa città scavata nel tufo non ha solo una valenza architettonica e urbanistica notevole, ma anche naturalistica. Data la sua prossimità con il torrente, è, infatti, l’habitat ideale per tantissimi animali, uno fra tutto un piccolo falco migratore, il grillaio, piuttosto raro e che qui è presente con un numero davvero impressionante di individui. Dopo aver degustato la cucina tradizionale lucana e apprezzato le differenze con quella della vicina Puglia, si proseguirà in direzione di Altamura, il cui nome deriva dalle imponenti mura megalitiche erette 500 anni prima di Cristo. Passeggeremo tra stradine, vicoli e i tipici cortili – i ‘claustri’ – del borgo antico, facendo tappa al maestoso duomo fatto edificare da Federico II di Svevia nel 1232, per terminare la nostra giornata all’ antico forno di Santa Chiara, che dal 1423 produce il delizioso pane famoso in tutta Italia, il primo ad aver avuto la denominazione di DOP.
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