Che cosa vedrai
A nord della Puglia, il promontorio del Gargano resta ancora oggi un territorio impervio, misterioso e di grande energia spirituale. A pochi chilometri l’uno dall’altro, infatti, sorgono due tra i santuari più importanti al mondo: quello di Padre Pio, a San Giovanni Rotondo, e il più antico monastero di Monte Sant’Angelo, dedicato all’arcangelo Michele. Entrambi sono luoghi densissimi di fede e di storia, mete di un pellegrinaggio continuo e tappe imprescindibili per trascorrere una giornata davvero indimenticabile. La nostra visita avrà inizio a San Giovanni Rotondo, dove sono custodite le spoglie di padre Pio. Il frate stigmatizzato, originario di Pietrelcina, vi giunse nel 1916 e vi rimase per cinquant’anni, fino alla sua morte occorsa il 23 settembre del 1968. Il cappuccino godette di una tale fama di taumaturgo da attirare negli anni una tale massa di fedeli e curiosi da rendersi necessaria la costruzione di una chiesa più grande, adiacente alla primitiva chiesetta dedicata a Santa Maria delle Grazie. Con i soldi delle donazioni che inevitabilmente giunsero al convento, padre Pio volle creare un ospedale che fosse centro di eccellenza, la ‘Casa Sollievo della Sofferenza’, da molti considerato il suo miracolo più grande. Durante il tour, oltre al tempo per la preghiera, si visiteranno le due chiese antiche, il convento e la nuova chiesa, opera immensa dell’architetto Renzo Piano, concepita per contenere fino a 40000 fedeli. Nel pomeriggio ci trasferiremo a Monte Sant’Angelo, altro luogo sacro, patrimonio dell’Unesco dal 1996. Qui insiste un celeberrimo santuario ricavato dalla grotta dove la tradizione vuole si sarebbero verificate, sin dal V secolo, una serie di apparizioni dell’arcangelo Michele. Da allora milioni di pellegrini – tra cui imperatori, papi e santi – vi si sono recati prima di partire per la Terra Santa, lasciando ovunque segni del loro passaggio: dai numerosi donativi – preziosissima la croce in cristallo di rocca, dono dell’imperatore Federico II – ai segni lasciati sulle pareti, come era uso non solo nei tempi passati. In un luogo cosi sacro, dove, come recita un’epigrafe sul portale, ‘qualsiasi colpa viene lavata’, san Francesco d’Assisi non si sentì degno di entrare, limitandosi a incidere un tao all’ingresso. Dopo il tempo dedicato alla preghiera visiteremo anche il lapidarium, il museo dove sono esposti i reperti di diverse epoche, ex voto e altri singolari pezzi d’arte, tutti legati alla figura dell’arcangelo guerriero.
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